Nel 2017 prende vita l’ultima parte della ricerca sulla polivocalità, ossia il lavoro sul pop. Avevo immaginato da tempo una voce che raccontasse i brani dei più grandi cantautori italiani, e li vedevo sempre associati ad una storia, una narrazione, un film. Da lì l’innovazione del progetto “Regia”, un concept album sui brani di Vecchioni, De Andrè, Fossati, Fortis, Guccini, e molti altri a cui venissero associati degli short movie che narrassero la lettura personale della canzone stessa. In collaborazione con gli arrangiamenti di Luca Proietti, scritti e diretti da Luigi Pironaci, nasce quindi il primo capitolo del progetto, presentato all’Isola del Cinema di Roma e attualmente in produzione. La voce in “Regia” è per me incarnazione del testo, è massimo incontro fra recitazione e musica, ed è assolutamente emozione di ritorno, ossia la “restituzione” di chi una canzone la riceve, a differenza di crearla.
Nello stesso tempo si affaccia al mio pensiero uno sguardo più complesso nei confronti del resto del mondo, e inizia a svilupparsi un’idea armonica dove la polivocalità fra lirica, cantautorato e pop possa risiedere nello stesso brano.
Di seguito tre esempi dell’ultimo anno:
1 – C’è tempo. I.Fossati.
2 – Hymne a’ l’amour. E.Piaf
3 – Broken vow L.Fabian